Frammenti di Natura

 

 

di Cynthia Penna

 

 

Due anni fa in occasione della presentazione di un’altra mostra di Marchi ebbi a definirlo un’artista istintivo che getta la sua intensa palette di colori sulla tela affidandosi alla sua sola gestualità: la mente conduce la mano in maniera libera, guidata da un istinto dirompente e non condizionata da ideologismi e schematizzazioni.
Ancor oggi posso ripetere e confermare quei concetti in occasione della presente mostra di Marchi tutta incentrata sulla potenza creativa e distruttiva dei 4 elementi della natura: Terra, Fuoco, Acqua e Aria.
In questa mostra la forza dell’istinto, propria del carattere dell’artista, si fonde con la forza degli elementi naturali che vengono da lui raffigurati attraverso una totale astrazione di espressione e di resa.
Ne emerge una esplosione di colori e di potenza che coglie l’animo di chi guarda e lo penetra nel profondo.
Uno scavo nell’animo umano che in tal modo viene denudato da soverchie sovrapposizioni ideologiche per scoprire la propria pura istintualità. Affondi nel profondo dell’essere, fino a far emergere i lati più reconditi e oscuri del sé o di quella parte del sé nascosta alla razionalità, alla consapevolezza, fino a penetrare l’inconscio. Uno scavo “freudiano” del pensiero e dell’essere.
Lo stesso scavo che si percepisce chiaramente nelle tele che sembrano ferite, “scavate” fin nel profondo della materia /colore che vi viene apposta.
Una potenza nella costruzione della “scena” resa con linee forti e marcate che vanno quasi a “ferire”, ad intaccare la tela, a “violarla” per penetrarla sempre più a fondo in una sorta di ricerca di un qualcosa da far emergere dalla sua stessa profondità. E proprio in mezzo a quelle fenditure che paiono incise sulla tela, vi è tutta la tensione e nient’altro che la tensione verso la ricerca di sé.
La sua pennellata spessa, carica di materia, lo stesso spessore della materia lasciato sulla tela vuole esprimere una istintualità quasi selvaggia e ricordare la corposità, la massa volumetrica e la maestosità della Natura, quella che ci sovrasta, quella che e’ al di sopra, ma nel contempo anche dentro di noi.
I 4 elementi che compongono la Natura: fuoco, acqua, aria, terra esprimono assonanze, e contrasti: esprimono la stessa spiritualità dell’essere umano, la vita stessa dell’uomo: un insieme e un’alternanza di connessioni e distacchi, di unioni e separazioni, di connivenze e reciprocità ma anche di negazioni e rifiuti.
La Terra è generata per coincidenza degli altri tre elementi senza i quali essa non esisterebbe, ma a ben guardare questi elementi a volte si fondono tra loro, a volte si distruggono a vicenda: l’acqua distrugge il fuoco, l’aria genera l’acqua, la terra viene distrutta dal fuoco e così via in un continuo alternarsi di connessioni, unioni e repulsioni reciproche. Come nell’essere umano attratto e respinto continuamente da altri esseri umani e dalla Natura stessa.
Marchi così raffigura la vita: l’eterno processo di alternanza tra comunioni e contrasti, un percorso obbligato e irrinunciabile tra accettazioni e negazioni, creazioni e distruzioni.
Dalle sue opere traspare un profondo e voluttuoso desiderio di vivere: la forza dei suoi blu e’ la stessa che si trova nei ghiacciai o nel profondo degli oceani, ma e’ anche la tinta dello spazio infinito non solo universale, ma anche della mente e del pensiero; la potenza dei suoi rossi rammenta i fuochi dei vulcani da cui si genera e si trasforma la terra, ma e’ anche la tinta dell’ardore, del fuoco che brucia dentro gli esseri umani e che li spinge ad avanzare, a scoprire l’ignoto, a misurare e a misurarsi continuamente con se stessi e con gli altri; la dolcezza dei suoi ocra ci riporta alle immense estensioni dei deserti dove vagare e in cui abbandonarsi non solo col fisico, ma soprattutto con l’anima.
Marchi esprime tutto ciò con la potenza dei suoi colori, ma soprattutto con lo spirito di avventura che lo lega alla vita: questa altro non e’ per lui che una continua scommessa, un “challange” irresistibile con se stesso e con gli altri, un qualcosa da assaporare e da sperimentare fino in fondo, fino al limite di se stessi.