“FAMILY AFFAIRS/AFFARI DI FAMIGLIA” – ED MOSES, ANDY MOSES, KELLY BERG MOSES IN MOSTRA A NAPOLI
di Luca Del Core
L’Arte come storia di una famiglia. Tre generazioni a confronto nell‘exihibit, intitolato “Affari di famiglia”, che mette insieme le opere degli artisti californiani Ed Moses, Andy Moses e Kelly Berg Moses, a “Villa di Donato”, in piazza Sant’Eframo Vecchio a Napoli, curata da Cynthia Penna e organizzata da “Art1307”, fino al 16 maggio 2019. Accanto alle opere di Ed Moses, esponente di spicco nel panorama artistico della West Coast californiana da poco scomparso, le cui tele popolano le gallerie e i musei di tutto il mondo, dal “Moma” di New York al “Philadelphia Museum of Art”, fino al Centre “Georges Pompidou” di Parigi, si collocano quelle del figlio Andy e della nuora Kelly. Relazioni di un nucleo familiare, di artisti i cui membri, in un modo o in un altro, hanno dialogato tra loro ed hanno rielaborato attraverso la propria creatività le potenzialità dell’arte. Fulcro della mostra è il lavoro e la personalità del capostipite: Ed Moses. La sua opera ha attraversato mezzo secolo e una moltitudine di movimenti pittorici: dall’Espressionismo astratto al Minimalismo, fino alla purezza del monocromo assoluto. Tre tele dal gesto pittorico geometricamente ordinato contrapposte al caos di un «crackle» giallo, in cui l’artista ha letteralmente spaccato a pugni la materia cromatica. Meglio conosciuto per la sua gamma eclettica di dipinti astratti, il lavoro di Moses è rivolto ai processi transitori e alla mutevolezza dei concetti. La sua costante creatività è evidente in tutta la sua carriera e si basa sulle teorie formulate dalle opere realizzate prima. Le sue tele sono astrazioni formali che utilizzano una varietà di processi per sperimentare la superficie, creando striature, incrinature, segni e sfocature che a volte si giustappongono con l’astrazione geometrica a bordo duro.
Importante punto di riferimento è stato Ed Moses per il figlio Andy Moses. Egli è un artista con un tocco di colore unico che indaga sulla relazione tra spazio, forma e luce. Dipinge con pigmenti “perlescenti” su tele concave, che si incurvano verso l’interno come i vecchi schermi cinematografici “Cinerama” degli anni ’50. L’effetto imbriglia la luce e fa sì che il dipinto si sposti in profondità mentre lo spettatore si muove intorno ad esso. Moses lavora anche con tele convesse con una curva verso l’esterno, in questo modo i suoi colori “perlescenti” si spostano e cambiano quando diverse quantità di luce colpiscono la superficie in un dato punto. La sua ricerca è rivolta a tutto ciò che è interazione chimica e fenomeno fisico. L’artista ha sviluppato una grande sensibilità nel gestire le fusioni dei colori sul supporto, (plexiglass tondo piuttosto che esagonale), dove realizza il disegno. Emozionanti e coinvolgenti i suoi «landscape», sono paesaggi inondati di luce (albe, tramonti, spiagge, deserti). Come afferma l’artista: “Tutto il lavoro che ho sempre fatto riguarda l’interazione con i processi naturali e quindi alle loro reazioni, quindi è un processo continuo, avanti e indietro, fino al completamento del dipinto”.
Approdando a soluzioni installative, senza mai perdere d’occhio i riferimenti acquisiti attraverso la familiarità con la pittura, Kelly Berg Moses è una artista che esprime la sua creatività, avendo la natura come tema centrale delle sue opere, facendo ricorso alle geometrie. Folgorata dal Vesuvio, vulcano silente ma attivo, durante il suo primo viaggio a Napoli nel 2011, ha indirizzato la sua ricerca pittorica verso le potenzialità della Terra, che da meravigliosa può diventare devastante nello spazio di un attimo. Nelle sue opere di ispirazione pop, si viaggia attraverso il tempo, dalla storia antica del pianeta, fino all’universo infinito.