Biasi / Burtch
Una declinazione del bianco e nero inedita, basata per entrambi sulla percezione sensoriale visiva dell’opera. L’elemento geometrico, presente in entrambe, le collega in un dialogo sul tema del rigore della razionalità e dei rapporti spaziali. In Biasi la percezione del movimento è data dal movimento dello stesso spettatore innanzi all’opera: questa muta prospettiva e colorazione a seconda del moto corporeo di chi guarda.
In Burtch il foglio di mylar frapposto tra il disegno e il vetro è lasciato libero di oscillare in modo che la percezione del disegno e delle ombre vari continuamente. La profondità data, in entrambe le opere, da due campi pittorici sovrapposti invita a scrutare al di là e sotto la superficie visibile, a penetrare le opere così come metaforicamente a penetrare le cose e il mondo che ci circonda.
Un oltre fisico e soprattutto metafisico.