Impressioni – fotografia
di Cynthia Penna
“Attraverso l’uso dell’impalcatura teorica della fotografia e l’impiego, l’incastro sperimentale dei materiali della pittura, l’artista tenta di tracciare un nuovo percorso nella percezione dell’opera. Incide su meccanismi ed equilibri della storia. Copre o svela dettagli. Un nuovo stato delle cose emerge e sostiene la visione. Si aprono nuove direzioni. Alternative chiavi di interpretazione. L’opera diviene specchio. Ogni immagine, in generale è ‘una storia’: una delle storie possibili. Aggiungere o sottrarre drammaticità alle scene della realtà; a quelle dell’iconografia classica e contemporanea significa per l’artista tentare l’esercizio, concreto, di un potere di trasformazione.
Le immagini sono scene aperte, per infinite combinazioni di senso.”
Stefano Ciannella
L’elemento fotografico è per Ciannella non solo e non tanto un mezzo espressivo o un mezzo di creazione artistica: è piuttosto un modo di comunicare, ma non solo: è un mezzo per comunicare con la realtà che lo circonda, con gli altri esseri umani e soprattutto con se stesso.
E’ un modo di vivere quindi , un mezzo per respirare, guardare, ascoltare, amare .
Un rapporto col mondo e con la propria interiorità; un mezzo per guardare senza essere visto, e anche un modo per disvelarsi senza parlare.
La tecnica scelta per la realizzazione di queste opere rappresenta e racchiude tutta la personalità dell’artista: il pieno e il vuoto; leggerezza e pesantezza; certezza e dubbi; essere, non essere; nascondimenti e disvelamenti.
Tutto il mondo di Ciannella si dispiega in quei negativi tanto apparentemente eterei nella loro leggerezza reale di spessore eppure pesanti come macigni scagliati in mezzo a noi: botole in cui affondarsi e perdersi.
L’uso del ferro e dell’acciaio per contenerli rispecchia tutte le dualità dell’anima sua e nostra.
La pesantezza e la leggerezza dell’essere; la necessità di costringere a “terra” quello che potrebbe librarsi nell’aria e scomparire per sempre.
Evanescenze costrette e, anche ,si può dire, mortificate all’interno di una scatola di acciaio, il più duro dei materiali: per non farle sfuggire, per fermarle: lo scatto fotografico già in sé è il mezzo per fermare l’attimo, ma a Ciannella non basta neanche fermare solo l’attimo: occorre chiuderlo, proteggerlo, serbarlo per sempre: Inafferrabile e indistruttibile: L’attimo è per sempre, ci sopravvive, diventa eterno perché non è più legato alla realtà del mondo ma è solo un momento della mente, un attimo di anima che come tale dura quanto dura l’eternità