Tornquist / Salt
L’approccio scientifico/matematico/ottico lega i due artisti nella ricerca di un mezzo espressivo che nel contempo non manchi di poesia ed emotività.
Il gioco della luce e del colore in Tornquist, pur partendo da basi rigorosamente scientifiche di fisica ottica, si rivela vincente dal punto di vista emotivo nella percezione del colore e delle sue sfumature, delle sue ombre e soprattutto della elaborazione emozionale che di esso fa lo spettatore . Così la percezione dell’ombra che si proietta sul muro nell’opera della Salt, pur essendo la rappresentazione in chiave pittorica di un ordine scientifico/matematico risalente alla “successione ricorsiva” dei numeri di Leonardo Fibonacci del 1202, non manca di ricordare, l’unità e il suo doppio, l’unità e l’aura che da essa si proietta o si dipana. In Tornquist quel che sembra reale (la cornice al di sotto della tela) non è altro che una irrealtà data dal colore: una irrealtà pittorica che falsa l’occhio e lo induce a percepire per realtà quello che non è. La realtà opposta o intrinsecamente connessa alla irrealtà.